fantasia libro EMDR

EMDR

EMDR: Eye Movement Desensitization and Reprocessing, tradotto dall’inglese: Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari.

L’EMDR un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e dello stress traumatico. Aiuta a elaborare gli eventi traumatici della nostra vita, per poterli ricordare senza l’effetto emotivo disturbante e trasformando la visione negativa di sé a esso associata.

Cosa si intende per traumi? 

Ci sono due tipi di traumi: i grandi Traumi e i traumi cosiddetti “relazionali”.

I grandi Traumi (quelli con la T maiuscola) sono eventi singoli in cui abbiamo vissuto uno shock e/o siamo stati (o ci siamo percepiti) in pericolo. Per esempio, un incidente, un terremoto (o altre catastrofi naturali), un lutto improvviso o complicato, un’aggressione, una violenza, ecc…

Questi eventi, per loro natura, non vengono elaborati facilmente e creano un blocco dentro di noi, una ferita che rimane sempre aperta.

A seguito di questi eventi, possiamo avere sintomi che alla lunga ci possono condurre ad un vero e proprio PTSD, Disturbo Post-Traumatico da Stress: incubi, flashback, pensieri ricorrenti, allerta costante, atteggiamento depresso e scarsa motivazione, difficoltà di concentrazione, irritabilità, reazione esagerata a stimoli sensoriali (es. uditivi), evitamenti, umore altalenante.

I traumi relazionali sono tutti gli eventi, anche piccoli, della nostra vita quotidiana che, soprattutto da piccoli, hanno contribuito a creare la visione negativa che abbiamo su di noi oggi.

“Non sono in grado” di fare qualcosa, “non sono all’altezza” di una circostanza, “sono meno” degli altri, “non posso reagire“, “sono colpevole” di quello che accade, “non posso chiedere aiuto“, “non posso contare su nessuno“, ecc…

Questi sono tutti esempi di convinzioni negative che posso avere su di me nel presente. Queste convinzioni si sono create molto tempo indietro e con gli anni si sono consolidate.

forbici filo EMDRMi riferisco agli episodi dell’infanzia che ci portano a credere di noi quello che in realtà non siamo.

Questa traccia, che andiamo a ricostruire identificando tutti i momenti salienti del passato, la possiamo immaginare come un filo dentro di noi che ci tiene vincolati a “quella specifica” credenza negativa.

Nel momento in cui lavoriamo con l’EMDR su questo tipo di traumi, pian piano questo filo perde forza, fino a rompersi. Così, nel presente ci liberiamo di qualcosa di vecchio che non ci permette di vederci per quello che siamo davvero.

Come funziona l’EMDR?

Questo approccio lavora sul singolo ricordo traumatico, riaprendolo come una vecchia ferita che ha fatto infezione, per dare la possibilità al nostro sistema interiore di rielaborarlo e “chiuderlo” per davvero.

I ricordi traumatici, se non vengono elaborati, rimangono sempre attivi nel presente, esattamente come una ferita che se non viene curata fa infezione.

Il ricordo viene rivissuto per arrivare ad essere modificato e chiuso.

Chiudere un ricordo significa poterci ripensare senza più provare emozioni disturbanti.

Trasformare la visione negativa di sé, significa darsi la possibilità di rivedere “come” abbiamo letto ciò che è accaduto, per ripristinare una visione sana di sé.

Come faccio a sapere se un ricordo è ancora attivo? 

Posso capire che un ricordo è ancora attivo poiché quando ci ripenso, provo tristezza, paura, rabbia, disgusto, vergogna, oppure provo piacere per qualcosa di negativo.

Sono le emozioni che proviamo quando ripensiamo a quei momenti e quello che pensiamo di noi, che ci indicano se quell’evento è già stato elaborato oppure no.

Dopo aver elaborato l’evento, sono in grado di ripensarci serenamente e con una visione positiva di me.

Come mai funziona l’EMDR?

Una volta che il ricordo traumatico è chiuso, resta chiuso e ritorna una volta per tutte nel grande bacino del passato.

Questa modalità funziona perché la trasformazione avviene a un livello profondo del nostro sistema interiore e prendendo in causa tutti i piani dell’essere umano (cognitivo, emotivo, sensoriale, fisico e animico).

La stimolazione bilaterale alternata che accompagna il lavoro sul ricordo traumatico è ciò che garantisce questa elaborazione profonda, poiché non fa altro che andare a stimolare la nostra naturale capacità di elaborazione interna.

Questa stimolazione nasce con i cosiddetti movimenti oculari, che vengono guidati dal movimento delle dita del terapeuta. In alternativa, esiste anche la modalità del tapping, una stimolazione sensoriale alternata effettuata dal professionista sulla persona (di solito sulle ginocchia).

La stimolazione alternata attiva entrambi gli emisferi cerebrali, requisito fondamentale per il processo di rielaborazione.

Non tutte le persone vivono grandi traumi, ma è altrettanto vero che tutti noi abbiamo traumi relazionali da rielaborare. Sarebbe strano il contrario!

Nel contesto in cui nasciamo (famiglia) e cresciamo (famiglia, scuola, società), ci troviamo a confrontarci con persone che a loro volta si portano dietro traumi e convinzioni negative su di sé.

Quello che possiamo fare attraverso l’EMDR è spezzare questo circolo vizioso e portare luce in tutte le zone d’ombra della nostra esistenza.

Per aiutare noi stessi e le nuove generazioni.

Per prendere un appuntamento, clicca qui.

Visita il sito ufficiale EMDR Italia, cliccando qui.

liberarsi catena EMDR

Fonte immagini: pixabay – immagini libere da copyright