Rabbia: omino arrabbiato

Esprimere la rabbia in modo sano

La rabbia è un’emozione molto utile poiché ci segnala qualcosa che per noi non va.
E’ anche un’emozione piuttosto difficile da esprimere, poiché porta con sé un’energia molto forte.

Alcune persone riescono a sentirla così intensamente, che può sembrare lava di un vulcano che erutta.
Altre invece la soffocano, la trasformano in senso di colpa, oppure in disprezzo.
Altri ancora la esprimono piangendo e così facendo può accadere di confondersi e credere di provare tristezza.
Può anche accadere di non sentirla proprio, e questa è la situazione che porta con sé i maggiori problemi.

In qualunque modo si viva la propria vita, è impossibile non essere mai arrabbiati.
In quel caso c’è qualcosa che non va, perché è impossibile che ci vada sempre bene tutto.

Quello che succede, casomai, è dirsi che va tutto bene. Dirsi che non c’è motivo di essere arrabbiati.
Questo però porta all’atteggiamento dello struzzo, che mette la testa sotto alla sabbia.

Se arriviamo a non sentirla o a non volerla sentire, è solo perché la temiamo o abbiamo imparato che per qualche motivo è sbagliato provarla.

Essere arrabbiati è umano, è inevitabile quando i nostri bisogni non sono soddisfatti. Oppure quando accade qualcosa che a noi non va bene.

Arrabbiarsi è sano.
Significa essere in contatto con i propri bisogni e lasciare fluire l’energia liberamente nel nostro corpo.

Non solo non arrabbiarsi è impossibile se siamo veramente connessi con noi e con il mondo, ma è anche estremamente deleterio se dovesse succedere.
Perché in realtà quell’energia esiste dentro di noi e se non viene ascoltata troverà altri modi per uscire, per manifestarsi.
Se va male, attraverso attacchi d’ansia.
Ancora peggio, attraverso il corpo con vari tipi di malattie somatopsichiche.

Accettare che la rabbia sia un’emozione come le altre e imparare a starci in contatto senza fuggire, trasformarla o rifiutarla, è l’unica via affinché questa energia non ci si rivolga contro.

Certamente, provare rabbia richiede un sacco di energie.
D’altra parte, anche far finta di non sentirla (e quindi dirsi che vada tutto bene) o sentirla e trattenerla (e quindi evitare di esprimerla) richiede altrettante energie. Forse di più.

Perché certo, nuotare stando a galla nella corrente richiede un gran dispendio di forze. Ma niente in confronto alle energie sprecate per nuotare contro corrente. Questo sì che è estremamente stancante.

Poi, quello che possiamo fare è decidere come esprimere la rabbia che sentiamo.

Esprimere la rabbia in modo sano, significa innanzitutto sentirla addosso, nel corpo, e riconoscerla. Successivamente, significa comunicare che la stiamo provando utilizzando un tono di voce e una gestualità congrua.

Per esempio, affermare di essere arrabbiati con un tono di voce flebile o urlando in maniera isterica, non ci renderà credibile al nostro interlocutore.

Allora possiamo fare delle prove finché non siamo soddisfatti di come la nostra rabbia si sente e viene fuori.
Prestiamo attenzione al tono di voce, alla gestualità, al calore che sentiamo nel corpo, al tremore degli arti che vibrano per l’energia che scorre.

Infine, possiamo certamente scegliere le parole con cui veicolare il nostro stato d’animo.

Generalmente, tendiamo ad usare un linguaggio che attribuisce la responsabilità agli altri: “Mi fai arrabbiare”.
Quello che possiamo fare è cominciare a riprenderci la responsabilità di quello che proviamo e affermarci in prima persona: “Provo rabbia”, “Sono arrabbiata/o”, “Quando fai così io mi arrabbio”.

Fa tutto un altro effetto. Così sì che siamo credibili. Così possiamo davvero utilizzare in pieno il nostro potere.

E tu?

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